RESTO AL SUD, IL TESTO MIGLIORATIVO PASSA CON IL DL RILANCIO

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28/07
2020

resto al sudAumento del fondo perduto  e del finanziamento massimo, queste le due novità passate con il DL Rilancio per la misure Resto al Sud. 

Quindi  il finanziamento massimo passa da 50.000 a 60.000 euro per le imprese in forma singola e il fondo perduto passa al 50% delle spese ammissibili. 

Inoltre il finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI passa dal 65% al 50%.

Ma c'è un ulteriore incentivo per le imprese finanziate con Resto al Su: un contributo al fondo perduto di 15.000 euro per le ditte individuali e i liberi professionisti  e di 10.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo di 40.000 euro, per società. 

L’incentivo è rivolto a soggetti:

Di età compresa tra i 18 e i 45 anni al momento della presentazione della domanda;
Residenti alla presentazione della domanda, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, ovvero nei 116 comuni del cratere sismico del Centro Italia;
Non titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.

Resto al sud 2020: settori interessati
Possono accedere a “Resto al Sud” le realtà produttive dei settori:

Industria;
Artigianato;
Trasformazione prodotti agricoli;
Acquacoltura e pesca;
Servizi al turismo;
Servizi alle imprese e alle persone.
Resto al sud 2020: escluse le attività commerciali e agricole
Il bonus è esteso a imprese e liberi professionisti, questi ultimi a patto che nei dodici mesi precedenti la domanda non siano stati titolari di partita IVA per l’esercizio di attività analoga a quella destinataria dell’agevolazione.

Da ultimo, per quanto riguarda le società, per ottenere “Resto al Sud” è necessario che non più di 1/3 dei soci complessivi sia over 45 anni. Semaforo rosso anche per chi ha rapporti di parentela fino al quarto grado con uno qualsiasi degli altri soci.

Resto al sud 202: come funziona
Senza considerare i contributi aggiuntivi previsti dal Decreto Rilancio, le somme – base previste da “Resto al Sud” coprono il 100% delle spese fino al tetto di 50 mila per ogni richiedente, elevabile a 200 mila per le aziende composte da quattro soci.

Le risorse vengono riversate ai beneficiari:

Per il 35% con un contributo a fondo perduto di Invitalia;
Per il 65% con finanziamenti bancari rimborsabili in otto anni, con due di pre-ammortamento (gli interessi beneficiano di un contributo ad hoc).
Progetto
Le risorse di “Resto al Sud” sono destinate al sostentamento di un apposito progetto imprenditoriale riguardante opere edili, acquisto di macchinari e impianti ovvero più, in generale, sostenere il capitale circolante dell’impresa.