Una giornata storica per il turismo pugliese: il Consiglio regionale ha infatti approvato, il 18 settembre, la legge che introduce ufficialmente le Destination Management Organization (DMO) come nuovo modello per l’organizzazione turistica regionale.

L’assessore al Turismo della Regione, Gianfranco Lopane, ha definito la norma come la conclusione concreta del progetto partecipato Puglia Destination Go, avviato un anno fa con dieci tappe territoriali di ascolto, incontri con enti locali, operatori privati e associazioni, per costruire un modello condiviso per il futuro del turismo pugliese. 

Cosa sono le DMO e cosa cambierà

Le DMO saranno organismi misti (pubblico-privato) che opereranno da soggetti intermedi tra la Regione e i territori. In rete entreranno comuni, Camere di commercio, associazioni di categoria e operatori turistici privati. 
Il loro compito sarà quello di coordinare strategie locali per lo sviluppo turistico integrato: promozione, valorizzazione delle destinazioni, gestione dei flussi turistici, sviluppo di prodotti turistici del territorio.  Le DMO nasceranno su impulso dei territori, con misure regionali di sostegno, formazione continua e accompagnamento per far partire efficacemente il nuovo sistema. 

L’impatto sul territorio di Capitanata

Per la provincia di Foggia questa legge potrà rappresentare un’occasione importante di crescita:

1. I territori del Gargano e dei Monti Dauni, già in fermento, avranno un supporto normativo più stabile per strutturare l’offerta turistica, valorizzare borghi, paesaggi e cultura locale. 
2. Le imprese del settore potranno partecipare direttamente alla governance territoriale, contribuendo a definire strategie promozionali, di accoglienza e infrastrutturali che rispondano meglio alle esigenze concrete dei territori.
3. Si profila una maggiore integrazione con le politiche regionali: formazione, digitalizzazione, gestione sostenibile del turismo, infrastrutture. Tutti elementi fondamentali oggi per competere, non solo in Italia ma anche con destinazioni internazionali.