CONFCOMMERCIO FOGGIA: LA CAPITANATA TRA LE PROVINCE MENO COLPITE DAI CONTRATTI PIRATA.
I dati diffusi oggi da Confcommercio a livello nazionale sul fenomeno del dumping contrattuale nei settori del terziario e del turismo evidenziano una realtà confortante per la nostra provincia: Foggia registra la quota più bassa di lavoratori coinvolti nei cosiddetti “contratti pirata”, 4,29%, rispetto alle altre province della regione e del Sud Italia.
Questi contratti stipulati da sigle prive di reale rappresentatività, riducono diritti e tutele, comprimono i salari, minano la sicurezza e la dignità delle persone, e al tempo stesso creano concorrenza sleale verso le imprese che applicano i contratti collettivi nazionali sottoscritti da organizzazioni realmente rappresentative. In Italia sono depositati presso il CNEL oltre 1000 contratti, ma come già evidenziato, solo una parte è sottoscritta da organizzazione realmente rappresentative. Nei soli settori terziario e turismo si contano più di 250 contratti e i cosiddetti “contratti pirata”, firmati da sigle minori, sono oltre 200 e riguardano circa 160 mila dipendenti e oltre 21 mila aziende.
Confcommercio Foggia sottolinea con forza come il rispetto della rappresentanza sindacale e datoriale sia la condizione imprescindibile per garantire un lavoro dignitoso, sicuro e di qualità.
“Le imprese del nostro territorio si confermano virtuose, perché scelgono con responsabilità di applicare i contratti collettivi maggiormente rappresentativi, riconoscendo che il rispetto delle regole non è solo un obbligo, ma un elemento distintivo di qualità e competitività. Questo atteggiamento virtuoso ha contribuito a far emergere Foggia come una provincia che tutela maggiormente la dignità e la sicurezza del lavoro, riducendo la diffusione dei cosiddetti contratti pirata. Il contratto Confcommercio, in particolare, rappresenta un modello innovativo e all’avanguardia: ha introdotto strumenti concreti e tematiche decisive sulla bilateralità, consentendo di garantire servizi e tutele aggiuntive sia alle imprese che ai lavoratori. È un esempio di come la contrattazione, se fondata sulla reale rappresentanza, possa diventare un motore di sviluppo e coesione sociale. – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Foggia, Antonio Metauro. Il dumping contrattuale resta, però, un fenomeno insidioso, che va contrastato rafforzando i contratti collettivi di qualità, vigilando sulla loro corretta applicazione e valorizzando la bilateralità come strumento di garanzia per i lavoratori e le imprese sane. In linea con le proposte di Confcommercio a livello nazionale, chiaramente anche noi siamo favorevoli all’adozione di criteri chiari per misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali e datoriali, l’obbligatorietà del codice unico dei CCNL in ogni rapporto di lavoro, un sistema di monitoraggio e vigilanza più efficace e la definizione di perimetri contrattuali certi, così da impedire proliferazioni incontrollate e garantire che la concorrenza si giochi sulla qualità delle imprese e non sullo sfruttamento del lavoro. I dati evidenziano inoltre come il fenomeno si concentri nelle aree economicamente più fragili del Paese, generando un forte squilibrio territoriale che ostacola la piena realizzazione di una parte dell’Italia e ne frena lo sviluppo complessivo”.