FIPE PROVINCIA DI FOGGIA, ABBIAMO BISOGNO DI RISPOSTE PER LA RIPARTENZA
Il settore dei pubblici esercizi – bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, stabilimenti balneari – con 30 miliardi di euro di perdite è in uno stato di crisi profonda con il rischio di veder chiudere definitivamente 50.000 imprese e di perdere 300 mila posti di lavoro. Anche nel nostro territorio molti imprenditori stanno maturando l’idea di non riaprire l’attività perché non intravedono le condizioni di mercato adeguate. I Pubblici Esercizi, cuore pulsante cittadino, luogo di incontro e presidio sociale, stanno cercando di affrontare questa crisi andando incontro alle nuove esigenze dei cittadini, sottoposti a doverose restrizioni. “A breve le attività potranno nuovamente aprire e occorre farci trovare preparati, per operare in sicurezza e per poter garantire il nostro servizio, in modo che sia economicamente sostenibile rialzare le serrande delle nostre attività” – commentano da direttivo Fipe sezione ristoratori Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Foggia.
Durante la riunione, che si è tenuta in modalità video, con il direttivo allargato del sindacato dei ristoratori si è evidenziata la preoccupazione per la ripartenza visto che la liquidità per le imprese del settore è insufficiente (vista la sospensione di quasi due mesi), la burocrazia incombe , le linee guide per la ripartenza ancora non sono state comunicate e del decreto Aprile ancora non si sa nulla.
Come potranno ripartire i ristoranti? Per non parlare delle sale da ricevimento: molti degli associati hanno sale per i matrimoni e hanno subito quasi il 100% delle disdette. Come recuperare quel business perduto?
Per questo motivo la Fipe (settore ristoranti) provinciale, oltre a condividere tutte le iniziative che il settore sta portando avanti a livello nazionale, chiede anche la sospensione di tutti i versamenti locali e di trovare una strategia comune tra Regione, Comuni e proprietari immobiliari per rinegoziare o addirittura annullare i canoni di locazione per i mesi di inattività.