ALBERTO CICOLELLA SCRIVE AGLI ASSOCIATI CONFCOMMERCIO FOGGIA

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27/08
2021

logo confcommercio foggiaCari amici della Confcommercio,


dopo un rapido scambio di battute con il presidente Gelsomino ed alcuni componenti di giunta che hanno inteso informarmi del problema in essere, ho inteso scrivere queste poche righe per condividere con tutti voi alcune riflessioni sul valore dell’associazionismo e sulla rilevanza che questo ancora può significare per il nostro territorio e le nostre imprese.

Tutto il mondo sta vivendo mesi particolarmente delicati, la crisi prodotta dalla pandemia amplifica le differenze tra territori, rendendo più ardua la risalita per chi è rimasto indietro. La provincia di Foggia, in particolare, come quasi tutto il meridione, vive ormai da un ventennio una forte crisi economica.

Con l’esperienza maturata con gli anni (e probabilmente con molti errori) avendo presieduto per oltre un decennio la Confcommercio e avendo ricoperto per tanti altri anni numerosi ruoli pubblici, so bene che una realtà articolata e complessa come quella di una grande associazione di categoria comporta necessariamente una vivace dialettica interna.
Tale dialettica comporta delle fisiologiche contrapposizioni che, nei momenti di crisi, tendono naturalmente ad inasprirsi. Ciò non deve tuttavia mai far venire meno il fondamentale senso di appartenenza e il rispetto per le persone che hanno permesso, nei suoi oltre 70 anni di storia, alla Confcommercio ed a chi ha avuto il privilegio di presiederla, di essere un punto di riferimento sul territorio per le categorie rappresentate.

Mai come adesso, in una fase di grande affanno per le nostre categorie, credo sia essenziale recuperare il valore e il ruolo di soggetti intermedi come le associazioni di categoria. È infatti nei momenti di difficoltà che la partecipazione attiva alla vita di una organizzazione come la nostra, mostra tutta la sua necessaria importanza. Per questo è necessario, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, superare egoismi e personalismi e richiamarsi ai principi che dovrebbero essere costante pratica quotidiana e non bandiere da sventolare all’occorrenza.

Voglio quindi esortare tutti gli associati ed i loro rappresentanti di categoria al dialogo e ad un confronto, sereno e rispettoso, per poter programmare insieme alla attuale dirigenza il futuro della associazione, a vantaggio del territorio e dei suoi giovani. Toccherà a loro, quanto prima, individuare il percorso adatto per proseguire nel sentiero tracciato.