GOVERNO, APPROVATA LA NUOVA MANOVRA
Il Consiglio dei ministri ha approvato la quarta legge di bilancio del governo Meloni che si concentra su taglio del cuneo fiscale, misure per famiglie e imprese, sanità e correttivi al sistema pensionistico. Una manovra “selettiva” da 18 miliardi di euro, finanziata per oltre metà (10 miliardi) da tagli alla spesa pubblica e per la restante parte (8 miliardi) da nuove entrate. Il provvedimento conferma la tassazione agevolata al 15% su straordinari e festivi, applicabile nel 2026 fino a un massimo di 1.500 euro l’anno per i lavoratori dipendenti del settore privato con reddito fino a 40 mila euro. Prevista inoltre un’aliquota ridotta al 5% per gli aumenti salariali derivanti dai rinnovi contrattuali sottoscritti nel 2025 e 2026, per redditi fino a 28 mila euro. Sul fronte Irpef, arriva il taglio dell’aliquota per il ceto medio: la seconda fascia scende dal 35% al 33%. Per i contribuenti con redditi superiori a 200 mila euro, la detrazione si riduce di 440 euro.
Fisco: taglio dell’Irpef e flat tax sui rinnovi contrattuali
La misura principale della manovra è il taglio dell’aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro. Una misura che vale quasi 9 miliardi nel triennio e che secondo la premier Meloni “interviene sul ceto medio”, con un beneficio massimo di circa 440 euro annui. Tuttavia, il vantaggio si riduce per chi ha redditi più alti, ed è azzerato sopra i 200.000 euro. Nel settore privato debutta una “flat tax” al 5% sugli aumenti contrattuali, destinata a lavoratori con redditi fino a 28.000 euro. La misura riguarda sia i contratti già firmati nel 2024, sia quelli futuri fino al 2028. Stanziati 2 miliardi nel 2026, in calo a 717 milioni nel 2027 e 245 milioni nel 2028.
Pensioni: stop selettivo all’aumento dell’età e mini-aumento delle minime
Confermata la sterilizzazione parziale dello “scalino” che dal 2027 avrebbe alzato i requisiti anagrafici per la pensione. Lo stop sarà valido solo per i lavoratori impegnati in mansioni gravose e usuranti, escludendo invece quelli “precoci”. L’intervento riguarda una platea molto ristretta e vale 3,6 miliardi nel triennio, ma solo 465 milioni nel 2026: segnale che misure come Ape sociale, Quota 103 e Opzione donna potrebbero essere prorogate.
Per le pensioni minime, previsto un aumento mensile di 20 euro, mentre le pensioni sociali per gli over 70 cresceranno tra 1,8 e 8 euro.
Cartelle fiscali: arriva la “rottamazione quater quinquies”
Il governo vara una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, la quinta, con un piano di pagamento fino a 54 rate bimestrali (9 anni), destinata ai contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi ma non versato le imposte. Non ci sarà una maxi-rata iniziale.
Sanità: 2,4 miliardi in più nel 2026
Il governo stanzia 2,4 miliardi aggiuntivi per il Fondo sanitario nazionale nel 2026, portandolo oltre la soglia prevista di 140,6 miliardi.
Famiglia e sociale: bonus mamme, nuova Isee, caregiver
Il pacchetto sociale vale 4 miliardi in tre anni, di cui 1,6 miliardi nel 2026. Confermata la social card “Dedicata a te” per le famiglie in difficoltà, prorogata per altri due anni. Novità in arrivo per il calcolo dell’Isee, che escluderà in parte la prima casa e introdurrà correttivi per i nuclei con due o più figli.
Previsto un potenziamento del bonus mamme lavoratrici con due figli e reddito inferiore a 40.000 euro, che salirà da 40 a 60 euro al mese. Stanziate risorse anche per l’avvio della riforma dei caregiver familiari. Possibile un aumento delle detrazioni fiscali per il primo figlio.
Casa, imprese e contenziosi Ue
Confermati per il 2026 i bonus ristrutturazioni: detrazione al 50% per la prima casa, 36% per la seconda. Resta anche il bonus mobili. Alle imprese vanno 7,4 miliardi nel triennio, con 3 miliardi già nel 2026. Ritorna Industria 4.0 con super e iper ammortamento, rifinanziata la Legge Sabatini, confermati i crediti d’imposta nelle Zes (Zone economiche speciali). Eliminata l’ipotesi di un’Ires premiale. Nasce un “fondo sentenze” da 2,1 miliardi per il 2026, destinato a coprire l’impatto di possibili condanne dell’Italia da parte della Corte di Giustizia Ue, incluso il contenzioso con Tim.
Altri interventi: sicurezza, enti locali e investimenti pubblici
Previsti 3,8 miliardi per la sicurezza e altri 3,8 miliardi per gli enti territoriali nel triennio. Agli investimenti pubblici sono destinati 5 miliardi, ma concentrati nel biennio 2027-2028.









